mercoledì 17 aprile 2013

PRIMAVERA...


E' primavera 

e mi prende un bisogno di leggerezza 

e di pesanti passioni e un sentimento 

indefinibile al tramonto 

dalla finestra guardo il mondo 

e mi viene voglia di tuffarmi 

lì dentro 

... e mi viene voglia di non lasciarlo mai 


E' primavera 

e torna come allora una voce 

che dice 

"Lascia ad altri i progetti 

troppo lunghi 

arricchisci il tuo tempo e non cercare
 
più del pane quotidiano 

lasciati andare alla vita 

e non disperarti mai" 

Luca Carboni                  



































































lunedì 15 aprile 2013

AEMILIA ARS - IL MIO CUSCINO PORTAFEDI

Come avevo già detto in un vecchio post
il ricamo è il mio primo amore
e con il ricamo anche maglia ed uncinetto.
Sarà che sono cresciuta con bisnonna, due nonne, zia e mamma 
tutte abilissime con le mani.
La nonna Orsola mi ha insegnato a lavorare a maglia che avevo forse 5 anni. 
La nonna Maria mi ha insegnato a "fare l'uncinetto" quando ero poco più grande. 
Poi è stata la volta della zi' Lori, che mi ha insegnato punto erba e punto catenella, poi della nonna Lidia, che sapeva fare bellissimi sfilati, e infine mamma, che di mestiere cuciva smocking, da cui ovviamente ho imparato a cucire. 

Qualche mese prima del mio matrimonio, abitavo a Firenze, 
aprirono un negozio proprio sotto casa mia. 
Vedevo in vetrina cose bellissime.
Un giorno apparve un cartello in vetrina
"corsi di ricamo".

Mi sembrava di essere chiamata. 

Presi informazioni, ci pensai un po' su, e poi decisi di iscrivermi. 
E' così che ho conosciuto Adriana Armanni,
non solo una bravissima ricamatrice, 
ma una carissima amica.
L'Adriana mi ha incoraggiata, sostenuta,
mi ha insegnato molto di quello che so.

Ed ha avuto il coraggio,
 nel mio primo, 
primissimo corso con lei, 
di farmi fare nientemeno che
il mio cuscino portafedi 
ad Aemilia Ars.
Non sarà il più bel ricamo ad ago che sia mai stato realizzato, ma io ne sono tanto orgogliosa.
E dopo qualche anno è pure stato pubblicato sulle pagine di un numero di Ricamo Italiano.

Eccolo qui.








sabato 6 aprile 2013

DORMI...

Aprile, dolce dormire...
Ma ieri sera tu non riuscivi a prendere sonno.
Hai fatto capolino dalla porta a vetro che porta dalle camere in salotto, dove eravamo io e il babbo, e con una vocina dolce e piccola mi hai detto: mamma, ho il singhiozzo e non riesco a dormire, vieni un po' nel mio ninno?
Mamma, ninno... quanti anni ho atteso queste parole, sembrava che non sarebbero mai arrivate. Sono arrivate invece, insieme a te, che ci hai messo un po' a chiamarmi mamma. Sono stata tatà, poi mamàn, e poi mamma. Ma la dolcezza di ieri sera nel chiamarmi mamma non l'avevo mai sentita così tanto nella tua voce. 
L'amore aumenta, un giorno dopo l'altro, e anche quando ti sembra impossibile che possa essere più grande di così, ti accorgi che è cresciuto ancora ed ancora. Come i tuoi piedini. come le tue gambe, sempre più lunghe. E poi vengo nel tuo ninno, e ti vedo così piccino, il tuo avambraccio è a malapena lungo come la mia mano. Mi prendi la mano fra le tue, sento il calore, la dolcezza della tua pelle, nella penombra intravedo i tratti del tuo viso bellissimo, ti massaggio il pancino, e il singhiozzo scappa via, ti rassereni, vedo il tuo visino distendersi, rasserenarsi. E' stata una giornata un po' così, abbiamo giocato, suonato, guardato Sandrino e la Peppa, ma avevi uno sguardo un po' spento. Ti ho chiesto come mai, mi hai detto "sono un po' triste, non so perchè". Mi chiedo se e quando riuscirai a dare un nome ai tuoi fantasmi, che inevitabilmente ti accompagneranno sempre. Sarò capace di auitarti a crescere, facendo si che pesino il meno possibile su quelle due spallucce piccole? Adesso amore mio piccolo, so solo che guardandoti, e abbracciandoti, sono felice, e ringrazio il cielo per avermi fatto un dono così grande. Ti ho chiesto "come stai?" mi hai risposto "bene, con te mamma". E ti sei addormentato.

sabato 30 marzo 2013

LA PASTIERA


Non so per voi
ma per me la Pasqua
profuma di pastiera


prepararla non è uno scherzo
e allora tanto ci sono non ne preparo mai una sola
ma quattro


Amo il profumo di acqua di fior d'arancio
che sprigiona quando ne tagli una fetta


Vi chiederete cosa c'entra la pastiera,
notoriamente napoletana,
con me,
che sono toscana.....

....risposta:
io non lo so!

TANTI TANTI AUGURI DI UNA DOLCE E GIOIOSA PASQUA

martedì 19 marzo 2013

AUGURI     BABBO


Quante cose vorrei dirti...
ma timida io,
timido tu...

...non c'è bisogno di parole,
io lo so...




...ma anche se non ce ne è bisogno...
...voglio dirti che solo tu
potevi essere il mio babbo,
coi tuoi occhi limpidi,
la tua discrezione,
con le tue mani che non c'è cosa che non sappiano fare,
con la tua eleganza, 
la tua voglia di scoprire,
la dolcezza che tieni nascosta,
ma che io so leggere bene
in una incrinatura della voce,
in una scintilla fuggevole nei tuoi occhi, 
in una carezza furtiva sui miei capelli,
in una tiratina di orecchie. 
Sei il mio babbo adorato,
anche quando discutiamo
e la pensiamo in modo diverso,
così come quando ci emozioniamo insieme
guardando il cielo stellato.


martedì 12 marzo 2013

Country Hill

Come dicevo nel mio precedente post 
al momento sono una mamma casalinga
ma con tanti progetti in mente.

Ormai sta diventando reale la realizzazione di quello che è stato a lungo un bel sogno 
(e speriamo che non siano le ultime parole famose...):

l'apertura del mio B&B.

Le cose da fare sono ancora molte, 
ci sono le pareti da imbiancare,
l'arredamento da completare,
l'impianto elettrico da perfezionare per l'adeguamento alla normativa, 
qualche tocco all'esterno, l'insegna da attaccare al cancello,
e ancora pochi passi per quel che riguarda la burocrazia. 

Ma intanto voglio farvi vedere qualche immagine.


Questa è la casa vista dalla strada che conduce fino alla cima.
Come vedete è immersa nella natura, circondata da boschi di querce, da pinete, cipressi.


E questo è il cancello, che è la prima cosa che si vede 
arrivando dal breve tratto di strada sterrata che
si percorre dopo aver abbandonato la strada asfaltata.
Avete visto che bei cipressi? 
Oltre alla loro bellezza per me hanno un grande valore perchè
li hanno piantati mio babbo ed i miei nonni quando ero piccola. 


Ed ecco l'insegna!
Non è bellissima?
L'abbiamo realizzata insieme io ma soprattutto la mia 
famosa amica Paola e lo zio Carlo.
Manca ancora l'illuminazione, e come potete vedere non è ancora fissata al cancello, per fare la foto mi ha aiutata un'altra mia cara amica, la Stefania, che si arrabbierà moltissimo vedendo che si vedono spuntare le sue manine... ;-)


Questa è la casa.
Niente male, vero?
L'hanno fatta costruire i miei genitori negli anni '70,
riutilizzando i materiali recuperati dal rudere della casa colonica che qui si trovava.
Quando ho perso il lavoro, mia mamma 
mi ha proposto di metterci su un B&B. 
Come potevo dire di no?


Dal prato che circonda la casa,
o ancor meglio dalla veranda, 
la vista spazia dalla piccola chiesa di San Severo....


....ai boschi;
da qua si domina la città di Arezzo e l'imbocco
 a tre delle sue quattro vallate:
Valdichiana, Valdarno, Casentino.








domenica 10 marzo 2013

PANE CON LIEVITO MADRE

La colpa è tutta della Paola.

Comincio dall'inizio. Alcuni mesi fa scrissi che ero molto contenta perchè avevo ritrovato lavoro. 
Anche se per quelche mese si trattava solo di un tirocinio ero bella contenta, perchè avevo sempre desiderato approfondire le mie conoscenze scolastiche ormai un po' datate da modellista di abbigliamento, in realtà col passare delle settimane aumentava la mia insoddisfazione e la mia insofferenza. Non sto a dilungarmi, ma non mi trovavo bene, e ne stava risentendo molto la mia famiglia, soprattutto il mio piccolo mostro. E così, quando a febbraio il piccolo si è ammalato (polmonite, mica bazzecole!), ho preso la decisione di rimanermene a casa. I progetti che ho in mente sono molti, primo fra tutti aprire il mio B&B, che spero vada bene e che mi permetta di fare la mamma in modo più "umano".
Chiaramente adesso ho tanto più tempo da dedicare alle cose che mi piacciono, alle cose di casa. E' andata così che la mia amica Paola mi ha fatto un regalo prezioso: la pasta madre, o come la chiamavano le mie nonne "LA LIEVITA".
Ero un po' in soggezione di fronte a questa pasta viva, profumata, di cui tante volte le nonne mi avevano raccontato. 
Questa è la quarta pagnotta che faccio, ancora sono tutto fuorchè brava, ancora devo prendere la mano e capire bene quali sono le dosi giuste, ma devo dire che i risultati sono stati sempre sorprendenti e molto superiori alle mie aspettative.
Per questa volta vi farò vedere solo alcune fotografie, di dosi e ricette parlerò quando sarò più brava. 


La mia superimpastatrice di fiducia e la pasta madre appena impastata per il "rinfresco"



La pasta madre dopo un paio d'ore, bella gonfia


 ed ecco il pane appena sfornato!


quanto mi piacciono le crepe che si formano quando il pane cuoce gonfiando


che bell' "orcellino" croccante...




 la prova del nove: la lievitazione è perfetta!


Come resistere, il profumo di pane appena sfornato ha invaso la casa, 
un filo d'olio buono e un pizzico di sale e...
la merenda è servita!

Non l'avrei mai detto, ma il più entusiasta del pane fatto dalla mamma è proprio il mio topolino, che da quando ho sfornato la mia prima pagnotta non ha più voluto biscotti, fette biscottate, corn flakes, ma solo pane di mamma, a colazione abbrustolito e mangiato col latte tiepido. 

Che soddisfazione ragazzi!